Pasquale Panella riscrive e legge il discorso di Capo Seath per la Festa del Picchio


Durante la Festa del Picchio, intorno alle 20.00, c’è stato un evento a sorpresa: Pasquale Panella ci ha regalato un bellissimo intervento in video realizzato per l’occasione. L’artista romano ha riscritto e letto per noi il discorso che Capo Seath (Capo Seattle) tenne all’Assemblea Tribale dei Suquamish nel 1854 a seguito dell’offerta ricevuta dal Presidente degli Stati Uniti di acquistare le terre dove vivevano in cambio dello spostamento in una riserva. Non si sa se tale discorso fu mai tenuto o meno, siamo certi però che se si tenne ebbe la stessa forza evocativa che Pasquale Panella ha reso con la sua splendida versione. Grazie Pasquale da tutti noi per il grande dono che ci hai voluto regalare.

Panella, oltre a scrivere e interpretare monologhi, ha pubblicato in forma di romanzo, di racconti e di poesie. Ha scritto testi per la voce e la musica di Anna Oxa, Zucchero Fornaciari, Lucio Battisti, Gianni Morandi, Valeria Rossi, Mina, Amedeo Minghi, Mietta, Riccardo Fogli, Sergio Cammariere, Massimo Ranieri, Nicky Nicolai, New Perigeo, Premiata Forneria Marconi, eccetera…
È autore della versione italiana dell’opera musicale “Notre Dame de Paris”.
È autore del copione, del libretto e dei testi dell’opera musicale “Giulietta e Romeo”.

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Locandina della prima Festa del Picchio

Locandina prima Festa del Picchio

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Tutti insieme a Passo Corese per la prima Festa del Picchio

Foto colline con scritta e marchio

Il Picchio Verde è il marchio dell’associazione Sabina Futura. Questo bellissimo uccello abita la Sabina sin dalle origini della civiltà, quando era considerato un animale sacro. Grazie al picchio (picus) gli antichi sabini, attraverso la cerimonia del Ver Sacrum, si spinsero verso est originando il popolo dei Piceni.

Sabina Futura, adottando il picchio, vuole contribuire a difendere e promuovere la Sabina, una civiltà e un territorio a rischio di estinzione, ma che può ancora salvarsi dalle aggressioni in atto. Questa festa, a compimento del primo anno di vita dell’associazione, vuole essere una festa di civiltà, di impegno, di dialogo e di divertimento.

La festa si svolge ai piedi della bellissima area collinare, ricca di paesaggio, natura e beni archeologici, che il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti vorrebbe cancellare per far posto ad un’area industriale, il cui progetto è ritenuto distruttivo. La scelta del luogo, ovviamente, non è casuale.

L’associazione Sabina Futura, insieme al picchio, all’istrice, all’upupa, alle lucciole (sì, proprio loro, gli insetti luminosi!) e agli altri abitanti visibili e invisibili delle colline, invita tutti gli interessati a partecipare numerosi per trascorrere insieme una piacevole giornata di festa.

FESTA DEL PICCHIO: TRA DIVERTIMENTO E IMPEGNO
Prima edizione domenica 8 giugno 2008

Programma

h. 16.00 Cibo perduto
Concezio Centini – Laboratorio sensoriale

h. 17.00 Storia di una azienda olivicola
Mariacostanza Ferrini – Dall’idea di filiera tonda all’olivicoltura sociale

h. 18.00 Libro d’Arte ed Arte del Libro
Silvana Amato – Edizioni Almenodue

h. 18.30 Un carattere sabino
Mauro Zennaro – Dalla penna di Gregorio da Catino al computer

h. 19.00 MetticiLaTesta e La strada di Alice
Giovanna Corsetti, Roberta Marcucci Rizzelli e Stefano Rizzelli – L’educazione stradale per grandi e piccini
con la partecipazione straordinaria della piccola Alice

h. 21.00 Canto a braccio in ottava rima
Paolo Santini – maestro poeta cantore

h. 21.30 Concerto
Giandomenico Anellino – chitarra
Una chitarra d’autore – Concerto per la Sabina

Sono previsti inoltre interventi dell’associazione Sabina Futura e di altre associazioni attive sul territorio, proiezioni e sorprese per grandi e piccoli.

L’evento si svolge appena fuori l’abitato di Passo Corese presso il nuovo centro pastorale parrocchiale, sulla S.R. 313, in direzione Poggio Mirteto dopo la rotatoria sul cavalcavia che porta alla stazione.

Dal sito dell’associazione è possibile accedere ad una mappa utile per raggiungere a piedi il luogo dell’evento dalla stazione della FR1 di Fara in Sabina.

L’ingresso è libero. L’associazione offrirà da mangiare e da bere.

Associazione Sabina Futura
www.sabinafutura.paolocampanelli.com

Brevi note sui partecipanti:

Concezio Centini, fornaio, pasticcere, gelatiere e cioccolatiere dalle doti originalissime e difficilmente riassumibili, coniuga saperi antichi a orizzonti gastronomici e filosofici non ancora immaginati, miscelando il tutto con la fisica, la biologia e la fisiologia. La sua cucina si fa arte e avanguardia, anche performance, che sfociano nella eat-art e in fluxus. Per renderne la complessa e unica poliedricità è bene sapere che si diletta ai massimi livelli anche come barman, pizzaiolo, cuoco, bracciante agricolo, pescatore, con le cucine tribali, le diverse interpretazioni dell’antica cucina romana, l’evoluzione mediterranea post-colombiana, il catering e la banchettistica per ogni ordine professionale, ed è specializzato per congressi di nutrizione e cerimonie che non si potranno più dimenticare.

Mariacostanza Ferrini, titolare di un’azienda biologica di 7 ettari che ospita spesso esibizioni d’arte, eventi culturali e progetti sociali, presidente dell’associazione culturale internazionale All’Ombra del Mediterraneo con sede a Perugia e nel direttivo di AIAB Umbria, è anche una autorevolissima esperta di letteratura contemporanea e cultura del Mediterraneo.

Silvana Amato, immagina, progetta e pubblica preziosi e rari libri d’arte con la sua casa editrice “Edizioni Almenodue” ed è docente del corso di Grafica presso la facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni” dell’Università di Roma “La Sapienza” e del corso di Progettazione del libro d’arte nell’ambito della laurea specialistica presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone.

Mauro Zennaro, esperto di caratteri e scritture, nonché apprezzato grafico e fine calligrafo, è autore di progetti grafici e tipografici per diverse Istituzioni pubbliche e private. Insegna Progettazione grafica presso l’Istituto statale d’istruzione superiore Carlo Urbani di Roma e presso l’Università per Stranieri di Perugia. È tra i fondatori della rivista Calligrafia e nel comitato di redazione della collana di libri sulla grafica Scritture, pubblicata da Stampa Alternativa/Graffiti. Suoi lavori manoscritti e a stampa sono stati esposti in numerosi musei e biblioteche in Europa e negli Stati Uniti.

Giovanna Corsetti, Videogiornalista, ha collaborato con diverse testate giornalistiche della rai Radio Televisione Italiana, in particolare con Mixer di Giovanni Minoli, con cui oggi lavora per la “Storia siamo Noi” su RAI Educational ed ha collaborato e collabora con “Report”, di Milena Gabanelli, per RAI Tre. Produttrice e socio fondatore della Little Duck srl, ha realizzazato campagne, tra cui “MetticiLaTesta”, sulla sicurezza stradale e progetti incentrati sul sociale e sul ruolo operativo e concreto dell’informazione del servizio pubblico italiano.

Stefano Rizzelli, padre di Alice
Autore di programmi e format televisivi, collabora dagli anni ’80, con numerose strutture della RAI Radio Televisione Italiana. Ha ideato e collaborato, in qualità di autore e capo redattore, a programmi di informazione ed intrattenimento di grande successo tra cui Mixer, Misteri, Enigma e Spedizioni.

Alice Rizzelli, anni 6, agente segreto dei Ris
Ama la cioccolata, ma solo fondente, il tonno, le noccioline, la pizza, il gelato e i Cesaroni. Protagonista della miniserie sulla sicurezza stradale “La strada di Alice”, Alice, è un’attrice nata, generosa e spontanea e il meglio sa darlo sul set e fuori con interpretazioni convincenti al punto da fare sempre come dice lei. Mamma e papà non comandano niente, ma ancora non lo hanno capito bene.

Roberta Marcucci Rizzelli, detta rizzellessa, mamma di Alice
Ministro delle finanze, comanda su tutti, tranne Alice.

Paolo Santini, è uno dei massimi esponenti dell’arte del canto a braccio in ottava rima, ha ottenuto grandi apprezzamenti e riconoscimenti tutte le volte che si è esibito in ogni parte d’Italia, facendo apprezzare ovunque questa millenaria tradizione ancora radicata nell’alta Sabina, a tal punto da oscurare la fama dei cantori toscani.

Giandomenico Anellino, presenza fissa nel programma televisivo TG2 Dossier Storie, ineguagliabile virtuoso della chitarra, è coordinatore dell’Orchestra Sinfonica Terzo Millennio diretta dal Maestro Renato Serio ed ha collaborato con Amedeo Minghi, Renato Zero, Claudio Baglioni, Adriano Celentano, Riccardo Cocciante, Gilbert Becaud, Massimo Ranieri e molti altri. Ha inoltre registrato con l’Orchestra Sinfonica Aurora “Notre Dame de Paris” il grande successo di Riccardo Cocciante con dieci milioni di copie vendute in tutto il mondo. E’ autore e arrangiatore inoltre di numerose colonne sonore per la TV, il cinema e il teatro.

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Deciderà il TAR del Lazio le sorti del polo industriale di Fara in Sabina: intervista all’avv. Massimiliano Bonifazi

L’Associazione Sabina Futura oltre a denunciare pubblicamente l’illegittimità del Piano industriale di Passo Corese, nel Comune di Fara in Sabina, ha dato incarico all’avv. Massimiliano Bonifazi del Foro di Rieti di impugnare la delibera n. 26 del 07.03.2008 emessa dal C.d.A. del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti avente ad oggetto l’approvazione del progetto definitivo del nuovo agglomerato industriale.

Vicino all’associazione e ai suoi valori, l’avv. Bonifazi non ha esitato a scegliere di “stare dalla parte dei più deboli” per dare inizio ad una aspra battaglia giuridica.

«L’amore che mi lega alla mia terra, mi ha sempre visto scendere in campo per difendere e tutelare l’ambiente. Il piano industriale di Passo Corese, approvato dal Consorzio, oltre ad essere illegittimo sotto il profilo giuridico amministrativo è un vero e proprio “Eco mostro”, come evidenziato dai consulenti a cui l’associazione si è affidata per la redazione della perizia urbanistica».

Emerge chiaramente la passione e la verve giuridica dell’avv. Bonifazi, che unitamente all’avv. Federico Bailo, esperto di diritto amministrativo del Foro di Roma, ha redatto il ricorso al Tar Lazio per chiedere l’annullamento, previa sospensiva della delibera del Consorzio.

«La delibera impugnata ha apportato una serie di varianti al Piano Regolatore Consortile ampiamente lesive dell’interesse ad una corretta e ordinata gestione del territorio. Gestione che secondo i dettami legislativi della tutela paesaggistica e ambientale, non deve e non può essere subordinata ad interessi di singole parti o ad interessi particolari, bensì al perseguimento dei fini di una pianificazione armoniosa. La rilevanza giuridica di tali principi ci ha consentito di proteggere e restituire alla loro originaria bellezza tanta parte del nostro territorio nazionale».

L’Associazione Sabina Futura, aspetta fiduciosa l’accoglimento da parte del Tar Lazio della richiesta di sospensiva della delibera consortile, che verrà discussa a breve, stante le ragioni di urgenza e la fondatezza delle violazioni giuridiche sollevate con il ricorso.

Associazione Sabina Futura
www.sabinafutura.paolocampanelli.com

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La prima Festa del Picchio: come arrivare

Domenica 8 giugno ci sarà l’happening organizzato dall’associazione, a partire dalle ore 16.00 fino a tarda sera. E’ possibile raggiungere la festa anche attraverso la linea metropolitana FR1 che domenica è servita con un trenino ogni 30 minuti. Per il rientro l’ultimo trenino che parte dalla stazione di Fara in Sabina alla volta di Roma è previsto per le 21.54.

Il tragitto a piedi dalla stazione alla festa è di appena 1.100 metri (reali), lo puoi vedere da questa mappa.

Percorso: usciti dal sottopassaggio della stazione prendere via Garibaldi (la strada di fronte) sulla destra (direzione Poggio Mirteto), proseguire salendo sul cavalcavia che scavalca la ferrovia, una volta in cima sulla rotatoria prendere la 313 verso sinistra (direzione Poggio Mirteto), dopo 300 metri siete arrivati.

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Sabina Futura fa ricorso al TAR contro il progetto definitivo dell’insediamento industriale a Passo Corese

L’associazione Sabina Futura rende noto di aver notificato – secondo quanto previsto dalla normativa vigente – al Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti, al Comune di Fara in Sabina, al Comune di Montelibretti, alla Provincia di Rieti e alla Regione Lazio, un ricorso presso il TAR del Lazio per l’annullamento, previa sospensiva, del progetto definitivo relativo al nuovo agglomerato industriale previsto su 200 ettari di colline adiacenti il centro abitato di Passo Corese.

Alla base di tale decisione il fatto che il progetto definitivo approvato è ritenuto in totale contrasto con il piano regolatore vigente, oltre al fatto che per arrivare a tale approvazione si sono rilevate evidenti manchevolezze sul piano procedurale.

L’associazione Sabina Futura invita tutti i cittadini ad accedere al proprio sito www.sabinafutura.paolocampanelli.com per approfondire la conoscenza dell’intera vicenda, nonché le caratteristiche del progetto definitivo. Sempre sul sito è presente una timeline, cioè una cronologia che ripercorre tutti i passaggi salienti della vicenda, dalla costituzione del Consorzio del 27 settembre 1965, fino alla dichiarazione di pubblica utilità dell’insediamento industriale di Passo Corese del 7 marzo 2008.

Durante la “Festa del Picchio: tra divertimento e impegno” aperta a tutti, che l’associazione Sabina Futura realizzerà domenica 8 giugno dalle 16.00 a tarda sera a Passo Corese presso il centro pastorale parrocchiale nei pressi della rotatoria sul cavalcavia della stazione ferroviaria sulla S.R. 313, verrà proiettato e commentato nel dettaglio il progetto. Inoltre verrà mostrato anche cosa si sarebbe potuto realizzare se ci si fosse attenuti alle disposizioni vincolanti del piano regolatore vigente.

Sempre durante la festa sarà possibile firmare la petizione, a cui è già possibile aderire attraverso il sito di Sabina Futura, per chiedere che il progetto dell’area industriale di Passo Corese risponda meglio alla vocazione naturale del territorio e sia migliorato prestando maggiore attenzione alla salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente, alla riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico, alla viabilità, ai problemi del traffico e alla valorizzazione dei numerosi beni archeologici presenti nell’area.

Associazione Sabina Futura
www.sabinafutura.paolocampanelli.com

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Attenti al pacco! La vera storia dell’area industriale di Passo Corese

Copertina dell\'opuscolo Attenti al pacco!

Abbiamo iniziato la distribuzione di 5.000 opuscoli informativi che vogliono far luce sull’area industriale di Passo Corese: dal Piano Regolatore iniziale all’attuale progetto definitivo, che contestiamo. L’opuscolo si dipana mano a mano che lo si legge, sino ad arrivare ad una mappa dettagliata del progetto in formato A3, di modo che ciascuno possa farsi una propria idea in merito.

Puoi scaricare qui l’opuscolo in formato digitale (PDF, 8,4 MB). Segue il testo.

ATTENTI AL PACCO!

La vera storia dell’area industriale di Passo Corese

La vicenda relativa alla realizzazione del nucleo industriale di Passo Corese (chiamato anche ASI) è iniziata nel 2000 quando il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti ha adottato un nuovo Piano Regolatore Consortile che è poi stato approvato dalla Regione Lazio il 25-2-2004. L’area interessata ha una superficie di 200 ettari, grande più di tre volte Passo Corese, e si sviluppa lungo la S.R. 313 per Poggio Mirteto, tra il Polo Didattico e Ponticchio.

Il Consorzio ha affidato ad un gruppo di imprese tutta l’operazione tecnica, economica e immobiliare del nascente agglomerato industriale, dalla progettazione alla realizzazione dell’intero insediamento fino alla cessione dei lotti per 99 anni.

Questo gruppo di imprese ha costituito una società denominata Parco Industriale della Sabina S.p.A., alla quale partecipano con una percentuale dell’1% ciascuna: il Comune di Fara in Sabina, la Provincia di Rieti e lo stesso Consorzio. Questa società è composta quindi per il 97% da privati e (solamente!) per il 3% da Enti pubblici

Il progetto per il nuovo agglomerato, realizzato dal Parco Industriale, è stato poi approvato dal Consiglio di Amministrazione dello stesso Consorzio in data 7-3-2008, avviando così la procedura espropriativa.

Ma cosa prevedeva esattamente il Piano Regolatore? E cosa è stato poi effettivamente riportato nel progetto definitivo del nuovo agglomerato?

In generale un Piano Regolatore viene redatto da un Ente pubblico che, sgombro da interessi privati, fissa i parametri e vincoli a cui bisogna attenersi per sviluppare qualsiasi progetto. Nel caso particolare del Piano Regolatore Consortile per l’insediamento industriale di Passo Corese gli autori avevano previsto, oltre alle opere di urbanizzazione, una serie di soluzioni tali da ridurre l’impatto sul territorio e le ricadute sulla popolazione, avevano determinato prescrizioni di vario genere ed imposto vincoli di inedificabilità legati a problematiche del territorio.

Mettiamo ora a confronto le opere più significative previste nel Piano Regolatore con quelle del progetto che il Parco Industriale della Sabina S.p.A. vorrebbe realizzare a Passo Corese.

QUELLO CHE SI SAREBBE DOVUTO FARE

Collegamento ferroviario tra l’ASI e la stazione di Passo Corese per ridurre l’impatto del traffico dei TIR sulla rete stradale esistente

Collegamento stradale tra la S.S. 4 dir e la S.R. 313

Svincoli a due livelli sulla S.R. 313 (uno presso il cavalcavia esistente della stazione, l’altro sul curvone di Ponticchio) per rendere il traffico più scorrevole

Viabilità interna all’ASI con aiuola spartitraffico alberata larga 50 metri per separare i due sensi di marcia, attrezzata a verde pubblico e parcheggi

Interramento dell’elettrodotto aereo per ridurre i suoi effetti nocivi sulla salute, dovuti all’inquinamento elettromagnetico

Fascia perimetrale di rispetto lungo tutto il limite dell’ASI per ridurre l’impatto sulle aree confinanti (scuole e abitazioni)

Rispetto dei vincoli di inedificabilità e le prescrizioni di carattere idrogeologico

QUELLO CHE VORREBBERO FARE

Nessun collegamento ferroviario, tutto il traffico sarà su gomma e sulle strade esistenti

Collegamento stradale tra la S.S. 4 dir e la S.R. 313 (vedi retro – per quest’opera è in corso il bando di gara per la realizzazione)

Una rotatoria sulla S.R. 313 (presso il cavalcavia della stazione) che provocherà seri intasamenti del traffico, dal momento che sarà percorsa da tutti i TIR dell’ASI, dagli allievi e docenti del polo didattico e della scuola materna parrocchiale, dai cittadini di Ponte Sfondato, Montopoli ecc. e dai residenti delle nuove aree di espansione di Passo Corese (Colle della Felce, zona Campo Sportivo ecc.). Tutto questo ulteriormente aggravato dalla realizzazione di un secondo incrocio con rotatoria sulla S.R. 313 (nei pressi del distributore Q8 – vedi retro)

Strade interne all’ASI senza spartitraffico attrezzato a verde, senza marciapiedi e a fondo cieco, cioè senza sbocco (normalmente le strade senza uscita vengono scartate dalle scelte urbanistiche delle Amministrazioni, per evitare i noti fenomeni di degrado sociale di cui spesso sono teatro)

Nessuna previsione di interramento né di spostamento dell’elettrodotto aereo

Nessuna fascia di rispetto perimetrale, prevista a salvaguardia delle zone confinanti

Edificazione nelle aree in cui il Piano Regolatore approvato dalla Regione prevedeva vincoli di inedificabilità

Un campo pozzi a servizio dell’ASI tra via Grotte di Torri e via Cavalli (Grottaglie – vedi retro) con un prelievo giornaliero di circa 1.300.000 litri d’acqua, cioè l’equivalente del fabbisogno idrico giornaliero necessario a circa 26.000 abitanti (calcolando 50 litri pro capite al giorno). Questo prelievo d’acqua metterà in pericolo di secca i pozzi delle abitazioni del territorio

Un incremento della superficie edificabile di 270.000 metri quadrati pari a ulteriori 135.000 metri quadrati di fabbricati, rispetto ai parametri del Piano Regolatore Consortile vigente.

COSA GUADAGNAMO

Posti di lavoro (non quantificabili, in quanto nei documenti e nelle varie dichiarazioni rilasciate si ritrovano numeri tra loro molto discordanti) in attività di carico e scarico merci

Colline completamente sbancate per far posto a mega-piazzali (anche di 7 ettari) completamente asfaltati, senza spazi verdi

Movimentazione di oltre 6.000.000 di metri cubi di terra (pari a una colonna di 150.000 camion lunga 3.600 chilometri), che per essere resa idonea alla realizzazione di strade e piazzali asfaltati dovrà essere mescolata con circa 1.500.000 quintali di calce

Chilometri di scarpate gigantesche con altezze fino a 20-25 metri (come palazzi di 7-8 piani) e che per decenni rimarranno prive di vegetazione, alcune delle quali inoltre formeranno veri e propri sbarramenti agli impluvi, precludendo così il deflusso delle acque provenienti dalle zone circostanti

Costruzione di 6.000.000 di metri cubi di capannoni alti 15 metri, come palazzi di 5 piani, (l’abitato di Passo Corese conta circa 1.500.000 metri cubi di costruito)

Polo didattico e centro pastorale parrocchiale completamente incastrati fra i lotti dell’ASI e senza la minima possibilità di ampliamento futuro

COSA PERDIAMO

– Circa 70 posti di lavoro certi nell’agricoltura, oltre l’indotto

1.400 ulivi, 3.000 viti e 3.000 alberi da frutto

100 ettari di coltivazione a foraggio

100 ettari di coltivazione a grano

140 quintali di olio l’anno

900 quintali di uva l’anno

1.500 quintali di frutta l’anno

3.300 quintali di grano l’anno

120 capi di bestiame l’anno

Qualità della vita: fauna, flora, aria pulita, silenzio, paesaggio

Beni archeologici e storici

La realizzazione di una zona industriale in collina, adiacente al centro abitato di Passo Corese e vicina alla stazione metropolitana extraurbana di Roma, lascia assai perplessi, ma ancor di più sconvolge il modo in cui il progetto per questo nuovo agglomerato industriale è stato pensato, progettato e approvato.

La preoccupazione aumenta leggendo il protocollo d’intesa che la Regione Lazio, la città di Roma, le cinque Province del Lazio e le Ferrovie hanno sottoscritto il 14 febbraio del 2006. Si è deciso infatti di realizzare a partire dal 2011, tra la stazione di Passo Corese e il Tevere, un gigantesco centro intermodale (per ulteriori 200 ettari) dove verrà spostato da Roma lo Scalo merci San Lorenzo. In questo modo tutte le merci via ferrovia destinate a Roma si attesteranno a Passo Corese, verranno scaricate e caricate su camion e TIR alla volta della capitale. Viceversa le merci che usciranno da Roma viaggeranno tutte su gomma alla volta di Passo Corese, dove verranno smistate verso le varie direttrici (Orte, Fiumicino e Frosinone).

Cosa diventerà Passo Corese… che è la porta naturale della Sabina?

Non dimentichiamoci che “non abbiamo ereditato il territorio dai nostri padri, ma l’abbiamo preso in prestito dai nostri figli”.

L’Associazione Sabina Futura ritiene che questo progetto così come redatto dal Parco Industriale della Sabina S.p.A., forse risponde alle leggi della macroeconomia, ma di certo delude profondamente le attese e le aspettative dei Sabini “doc” e di tutti coloro che hanno scelto questo territorio quale luogo di dimora per l’indiscussa qualità della vita.

Il proverbio dice che “chi tace acconsente”…, quindi se non condividi questo progetto e pensi che i cittadini di Fara in Sabina e dei Comuni limitrofi meritino di meglio, firma la petizione per chiedere che il progetto per il nuovo nucleo industriale di Passo Corese, se deve essere fatto, risponda meglio alla vocazione naturale del territorio e sia migliorato prestando maggiore attenzione alla salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente, alla riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico, alla viabilità, ai problemi del traffico e alla valorizzazione dei numerosi beni archeologici presenti nell’area.

Ironia della sorte, proprio in merito alla salvaguardia del patrimonio agricolo e alla valorizzazione dei beni archeologici, la Regione Lazio ha indicato nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) appena pubblicato, quest’area come sistema agrario a carattere permanente e vocata a parco archeologico, fissando vincoli di rispetto di 100 metri su tutti i numerosi siti archeologici ivi contenuti. Tutto questo in forte contrasto con quanto vorrebbe fare il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti.

SE VUOI OPPORTI AL PROGETTO INSIEME A NOI, PUOI

Apporre la tua firma sui moduli predisposti che troverai sul territorio presso esercizi commerciali, concittadini, associati ecc.

Inviare dal tuo cellulare un messaggio sms al n. 3202043040 contenente il testo 317 seguito dal tuo nome e cognome, ad es. 317 Maria Rossi

Consultare il sito www.sabinafutura.paolocampanelli.com e aderire alla petizione telematica

Venirci a trovare alla Festa del Picchio: tra divertimento e impegno, domenica 8 giugno, dalle 16.00 fino a tarda sera, presso il centro pastorale parrocchiale tra le due rotatorie sulla S.R. 313 (vedi retro)

Associazione Sabina Futura

www.sabinafutura.paolocampanelli.com

Passo Corese – maggio 2008

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Le foto delle discariche (marzo 2008)

Discariche abusive a Fara in Sabina (marzo 2008)

https://flic.kr/s/aHsiUtntpX

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Ecco la mappa delle discariche abusive di Fara in Sabina

Anteprima mappa discariche di Fara in Sabina

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SEQUESTRATE QUATTRO DISCARICHE ABUSIVE TRA FARFA E FARA IN SABINA

L’associazione Sabina Futura, a seguito di segnalazioni ricevute da alcuni cittadini, ha oggi constatato e documentato con foto e filmati che, nella giornata di mercoledì 19 marzo, la Guardia di Finanza Brigata di Poggio Mirteto ha messo sotto sequestro penale quattro discariche abusive, tutte nel territorio del Comune di Fara in Sabina.

Una delle discariche sequestrate si trova a pochi metri dal fiume Farfa, lungo la strada che dalle Piscine di Farfa conduce alla centrale dell’Enel. Durante il nostro sopralluogo odierno abbiamo scoperto, sempre nei pressi, altre due discariche non ancora accertate, una delle quali, a poche decine di metri dal corso del fiume Farfa e nei pressi del ponte a ridosso della centrale dell’Enel, che accoglie materiali altamente pericolosi come l’eternit non integro, contenente amianto.

Un’altra discarica sequestrata è proprio dietro il cimitero di Fara in Sabina, contenente grandi quantità di materiale edilizio, ivi compresi frammenti vari di eternit. A poche decine di metri, proprio all’ingresso del cimitero, abbiamo inoltre scoperto anche lì una ulteriore discarica non ancora accertata.

Gli altri due siti messi sotto sequestro si trovano uno sopra il complesso dell’ex Croce Rossa in località Bersagli e l’altro a Passo Corese, lungo la 313 sulla destra in direzione Poggio Mirteto dopo la rotatoria che insiste nei pressi del cavalcavia che porta alla Stazione.

Durante il nostro sopralluogo di oggi abbiamo rilevato una situazione estremamente preoccupante, avendo documentato almeno dieci discariche tutte immerse in un paesaggio incantevole e a ridosso di aree naturalistiche e di pregio, come la Valle del Farfa.

In questi giorni pubblicheremo sul nostro sito tutte le foto che abbiamo scattato, oltre ai filmati ivi girati. Pubblicheremo inoltre una mappa dei siti con evidenziate le coordinate geografiche per consentire a tutti di prendere conoscenza della situazione esistente.

Chiediamo inoltre ai nostri amministratori e agli organi competenti di verificare quanto esposto e di mettere in atto urgenti provvedimenti atti a difendere l’ambiente e la salute dei cittadini.

L’associazione Sabina Futura
www.sabinafutura.paolocampanelli.com

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